LA SIRINGOMIELIA : UNA NUOVA E INQUIETANTE MALATTIA

Da noi è poco conosciuta, ma già temuta. Si tratta della siringomielia, una malattia neurologica che pare essere appannaggio di alcune razze in particolare.

Si chiama siringomielia – o siringoidromielia – ed è una patologia neurologica irreversibile, e almeno per il momento, incurabile. Già diffusa in Gran Bretagna, la sirongomielia è arrivata recentemente anche da noi.
Si conosce, infatti, già il caso di un Cavalier King Charles blenheim di sei anni colpito dalla patologia. Ma oltre a lui molti altri cani potrebbero aver sviluppato la siringomielia, senza che i veterinari curanti siano riusciti a diagnosticarla. Si tratta, infatti, di una patologia subdola, che presenta sintomi che potrebbero appartenere ad altre patologia. Inoltre una diagnosi sicura si ha soltanto effettuando una Risonanza Magnetica, un tipo di esame non ancora molto comune per quel che riguarda la popolazione a quattro zampe.

 

INCURABILE E DOLOROSA

Della siringomielia abbiamo parlato con la dottoressa Donatella Lotti, medico veterinario che da anni si interessa delle patologie a carattere neurologico che colpiscono cani e gatti.

“Si tratta di una malattia in genere congenita caratterizzata dalla formazione di una cavità – una “siringa”, appunto – nel tronco encefalico o nel midollo spinale a livello del collo. Alcune razze di cani – come per esempio il Cavalier Spaniel o il Dalmata – presentano una particolare conformazione che rende la parte posteriore della teca cranica e la parte iniziale del canale cervicale più stretta del normale. In questi casi, nella parte posteriore del cervelletto, può facilmente verificarsi un’ernia in cui si raccoglie il liquor – il liquido cerebrospinale che protegge e irrora il midollo spinale – che va a raccogliersi in una specie di cavità. Gradualmente, quest’ultima si espande, continuando a riempirsi di liquor e provocando, con il tempo, gravi lesioni alle fibre nervose.”

I sintomi iniziali? Il cane si isola, ansima, guaisce quando lo si tocca, si gratta con accessi parossistici, sembra inciampare spesso, la testa si abbassa gradualmente e si manifesta una perdita dell’equilibrio. Mano a mano che la malattia progredisce l’animale perde la sensibilità delle zampe anteriori e non riesce a mantenersi in piedi. La muscolatura si indebolisce, sii atrofizza e diventa ipotermica. In più si verifica una diminuzione, più o meno marcata, della sensibilità tattile. Infine la paralisi si estende al tronco posteriore e il cane arriva alla paralisi completa.

“I sintomi della siringomielia – spiega la dottoressa Lotti – sono vari e fino a un certo punto, parzialmente inavvertibili. Solo l’occhio esperto del neurologo può identificare la particolare posizione della testa che il cane affetto da questa patologia assume. Il più delle volte, invece, la sintomatologia viene confusa con manifestazioni di artrosi cervicale, con dolori muscolari o con i sintomi dell’ernia cervicale.

 

GLI ESAMI E LA DIAGNOSI

L’unico esame che può confermare la diagnosi di siringomielia è la Risonanza Magnetica. Ma che fare nel momento in cui si conferma la diagnosi? “Innanzitutto – spiega Donatella Lotti – è bene precisare che lo specialista d’elezione per questo tipo di malattia è il neurologo. La siringomielia è una malattia incurabile, che può però essere tenuta sotto controllo con specifiche terapie.”

Quali? “In primo luogo farmaci come l’Acetosalamide, un inibitore dell’Adidrasi, che inibisce la formazione del liquor e quindi diminuisce la presenza di liquido cerebrospinale a livello midollare. Questi farmaci, somministrati insieme ai Cortisonici, costituiscono la terapia più idonea per attenuare i sintomi della siringomielia. Sempre nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita del cane, si usano le Carbamazepine, dei farmaci anticonvulsivanti che vengono adoperati anche per certe forme di neuropatie. Anche in questo caso sarà il neurologo a stabilire esattamente dosaggi e modalità di somministrazione per evitare effetti collaterali spiacevoli.”

In tutti i casi, è bene sapere che la siringomielia è una malattia grave che causa al cane dolori continui molto forti. “Non a caso – conclude Donatella Lotti – si usano farmaci antidolorifici per mitigare il dolore. Farmaci, come già detto, da usare sempre insieme a opportune terapie per evitare una progressione inarrestabile della malattia.”

In Gran Bretagna è stata istituita una “banca dati” per raccogliere tutti i pedigree dei cani affetti da siringomielia. Sarebbe opportuno che ciò avvenisse anche in Italia, per evitare che la malattia si diffonda soprattutto in razze – come il Cavalier King Charles Spaniel – in un certo qual modo “a rischio”.

Autore: Dognet

Data: 19/03/2003